Chi siamo

 

  • Francesca Ciliberti

    Artista ceramista

    Quando negli anni ‘80 la madre decide di organizzare lo studio in casa, Francesca inizia a respirare ogni giorno l'odore della terracotta e dell'argilla. Tuttavia la scelta vera di percorrere la strada della ceramica si manifesta durante il secondo anno di liceo scientifico, quando si accorge di avere bisogno di fare qualcosa di più creativo. Quindi si trasferisce all’I.S.A. di Squillace e dopo aver ottenuto la licenza di Maestro d'Arte, nel 1993, parte per Faenza, centro propulsore in Italia e all'estero per lo studio e la valorizzazione della ceramica. Qui frequenta il Corso Internazionale, avendo così modo di studiare con grandi maestri e sperimentare nuove tecniche, e ottenendo soprattutto la possibilità di cogliere la ricchezza e la validità di questo mondo chiamato “Ceramica” e di cogliere le peculiarità del proprio territorio. Dopo aver conseguito la Laurea in Decorazione e aver redatto per tale occasione la sua tesi “Motivi e Simboli della cultura calabrese”. Dalla Regione Calabria viene selezionata tra le migliori idee imprenditoriali femminili e altresì inserita tra le eccellenze dell'artigianato calabrese. La produzione di Francesca Ciliberti inizia nel 2001 quando, in seguito a varie esperienze formative ed artistiche, decide di intraprendere l'attività imprenditoriale. Infatti, nel cuore dell'antica Soverato, a due passi dal mare, nel suo showroom e attiguo laboratorio, possiamo scoprire un mondo di fantasmagorici colori e forme ironiche e scaramantiche. Infatti la sua produzione si ispira principalmente a quella pastorale e contadina che ha saputo gelosamente conservare le più nobili tradizioni e produzioni. Il piacere di Francesca è quello di riscoprire i variopinti intrecci cromatici dei tessuti di Longobucco, le simboliche forme degli antichi pani votivi “mostaccioli” o le miniaturistiche sculture del Museo di Palmi “le conocchie” nonché i cangianti riflessi delle ceramiche invetriate e cotte a nocciolo di ulivo di Seminara. Ed ecco che il collare di una capra si rimpicciolisce per diventare un’ansa o una piccola conocchia si ingrandisce per diventare una scultura. Questo gioco creativo dà vita a forme originali che conservano il gesto del dono d'amore mediante l'utilizzo di due tecniche predominanti, quella raku e quello della ceramica ingobbiata-graffita-colorata ed invetriata. Francesca,continua ad oggi la sua attività lavorando,riscoprendo e valorizzando la cultura calabrese facendo tutto con impegno,tenacia ma soprattutto con gioia. Dal 1994 ad oggi ha partecipato a mostre nazionali, docente esperto ha organizzato workshop, corsi per bambini, corsi professionali e PON. Le sue opere sono esposte presso la sede dell’OLD CALABRIA e il MUSEO civico di TEANO Ha realizzato premi per eventi e convegni. . La sua produzione è varia: da gadget e bomboniere a oggetti per arredo a sculture e pezzi unici. Riconosciuta nelle eccellenze calabresi, di lei parlano quotidiani e riviste ed è stata inserita nel volume “Le imprenditrici calabresi” edito dalla FIDAPA di Soverato Alcune sue opere illustrano il volume INDOLE E GASTRONOMIA:Magie di Calabria di A.Marincola Politi.

  • Annamaria Cucci

    Artista Ceramista

    Anna Maria Cucci nasce a Lungro (CS), vive e studia a Napoli dove consegue il Magistero d'Arte. Nel 1965 si abilita per le discipline artistiche. Docente di Arte Ceramica dal 1970, rientrata in Calabria , si dedica alla riscoperta e alla rivalutazione di tale produzione, insegna dal 1982 al 1999 presso I.S.A. di Squillace. Sono anni di intensa attività: collabora con lo storico Guido Donatone per la pubblicazione di “Ceramica antica di Calabria”; avvia la cooperativa “Sant’Agazio” a Squillace, coinvolgendo e spronando gli alunni al mondo del lavoro, attraverso stage in aziende Faentine e confrontandosi con artigiani locali. Componente del Consiglio Nazionale per la definizione dei centri della ceramica D.O.C. in Italia, svolge attività artistica realizzando originali opere private e pubbliche; partecipa ad importanti mostre nazionali. Nel 2001, quando sua figlia Francesca apre il laboratorio “Le CerAmiche”, collabora con lei. Si dedica particolarmente alla riproduzione dei mostaccioli che vede e sente quale trait d’union tra le sue origini e la ricerca fatta da Francesca in occasione della tesi di laurea ,che le dedica, “Motivi e simboli della cultura calabrese”. Da qui in poi, grazie ad interessanti esperienze condivise, oggi crea esclusivamente ciondoli. Monili che vogliono raccontare la storia di una regione ricca di tradizione, arte, valori e sentimenti. Nasce così l’idea di creare un Marchio che possa contenere,rappresentare,garantire la linea di produzione che si ispira e reinterpreta i motivi e i simboli della nostra cultura “Gioie di Calabria” .

  • Madre e figlia

    Artiste ceramiste

    Anna Maria Cucci e Francesca Ciliberti, madre e figlia. Due donne che, attraverso la ceramica, raccontano la loro storia, che parte dalle origini calabresi-albanesi-napoletane della madre a quelle napoletane-calabresi-faentine della figlia. Si può certamente dire che il ritorno in Calabria, negli anni ‘70, di Annamaria ha caratterizzato la produzione di Francesca. Infatti, Francesca ha sempre seguito la madre che era alla continua ricerca di persone e luoghi che le potessero raccontare una storia e documentare il passato delle tradizioni artigianali della Calabria.

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    Le Gioie di Calabria

    “Gioie di Calabria” Già presente in occasione del Magna Grecia Film Festival, è produzione che viene realizzata ed esposta nel laboratorio di Francesca. Parliamo di oggetti che attraverso le forme, i motivi e i colori fanno rivivere sentimenti legati ad un mondo antico e simbolico, quando il “dono d'amore” veniva realizzato dall’innamorato per l'innamorata, quando il dono faceva parte di rituali sacri e profani, quando l'oggetto era comunicazione di sentimenti. Simboli e motivi che, particolarmente, la cultura contadina e pastorale aveva saputo ben interpretare e tramandare in Calabria, così come in altre regioni d'Italia e del mondo. Motivi facilmente riconoscibili, perché ispirati anche a particolari architettonici o all'oggettistica museale che va dalla produzione Magno Greca-Bizantina a quella pastorale. Noi intendiamo recuperare il gesto, la ritualità di messaggi che scandiscono, segnano e valorizzano momenti della vita dell'uomo, cogliendo gli elementi simbolici e riproponendoli in oggetti e monili in ceramica. “Gioie di Calabria”,perché raccontano di una terra prospera di colori,ricca di cultura e fiera delle sue origini.